mercoledì 19 febbraio 2014

ATM e dispositivi medici

Sul SANS NewsBites del 18 febbraio ci sono due notizie a mio parere
collegate.

La prima riguarda gli ATM (ossia i Bancomat): in un Paese ignoto, dei
malfattori sono riusciti a manomettere gli ATM e, inserendo una chiave USB,
ottenere i soldi:
-
http://www.darkreading.com/attacks-breaches/criminals-control-cash-out-banks
-atm-mac/240166070


La seconda i dispositivi medici negli ospedali: il US Department of Health
and Human Services (HHS) Office of Inspector General (OIG) ha deciso di
effettuare degli audit presso gli ospedali per verificare se i loro
dispositivi sono configurati per garantire un adeguato livello di sicurezza
ai dati dei pazienti:
-
http://www.govinfosecurity.com/oig-to-review-medical-device-security-a-6490

Cosa hanno in comune queste due notizie? Traduco liberamente e modifico un
poco il commento sul caso degli ATM di Murray, editor del SANS NewsBites:
"un tempo questi dispositivi erano solidi, presso dei locali controllati,
utilizzavano del software proprietario ad hoc, con reti e protocolli ad hoc,
condotti e gestiti dall'ente stesso. Oggi questi dispositivi sono come degli
elettrodomestici, siti in locali non sempre controllati, con software
solitamente installato su Windows, su reti e protocolli pubblici, condotti e
gestiti da terze parti. Questo ha fatto aumentare le possibilità di attacco
e le vulnerabilità; le notizie sugli attacchi possono essere drammatiche, ma
non sorprendenti".

Qui, a mio parere, è sottintesa un'altra conclusione. Provo a riassumerla,
insieme all'ipotesi: "sono cambiate le architetture dei dispositivi e i loro
interfacciamenti, ma produttori, installatori, manutentori e utilizzatori
continuano a progettarli, installarli, mantenerli e usarli come se ciò non
fosse mai successo".

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