lunedì 26 febbraio 2018

Privacy: Circolare INL sulla videosorveglianza e lavoratori

Paolo Clavi mi ha segnalato questo articolo relativo ad una recente circolare dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) in materia di videosorveglianza:
- http://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/inl-installazione-e-utilizzazione-di-impianti-audiovisivi.

A mio parere l'articolo è esaustivo e riassume il contenuto della circolare.


Paolo mi scrive: " introduce un principio assolutamente innovativo: la possibilità di non indicare l'esatta posizione ed il numero delle telecamere da installare, tenuto conto che il layout degli uffici potrebbe cambiare nel tempo e costringerebbe ad onerosi aggiornamenti della pratica. Resta fermo il fatto che le riprese effettuate devono essere coerenti e strettamente connesse con le ragioni legittimanti il controllo e dichiarate nell'istanza. In fondo è un po' un atteggiamento in sintonia con il GDPR e il principio di accountability: la cosa importante è rispettare i principi, sulle modalità si lascia all'azienda la scelta di quelle opportune.

Il testo contiene poi altre interessanti innovazioni, come la mancata necessità della richiesta di autorizzazione in caso di installazione di telecamere in zone esterne estranee alle pertinenze della ditta (es. il suolo pubblico, anche se antistante alle zone di ingresso all'azienda), nelle quali non è prestata attività lavorativa. In fondo, se l'accordo sindacale o l'autorizzazione DTL derivano dalla necessità di informare e tutelare i lavoratori, quando i lavoratori si trovano all'esterno dell'azienda si trovano nelle stesse condizioni di qualsiasi cittadino, per i quali sono sufficienti cartelli informativi ed eventuale esercizio dei diritti di accesso ai dati".

Ci sono anche altri aspetti. Quello che a me colpisce di più è la possibilità di inquadrare direttamente l'operatore, ma solo per tutela della "sicurezza del lavoro" o del "patrimonio aziendale", perché potrebbe sconfinare facilmente nell'uso delle inquadrature per controllare le prestazioni dei lavoratori (il call centre che decurtava un'ora di stipendio a chi andava in bagno è notizia di settimana scorsa:
http://www.corriere.it/cronache/cards/centralinisti-call-center-pagati-33-centesimi-l-ora/finta-busta-paga_principale.shtml).

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