sabato 14 luglio 2018

Privacy: sentenza Cassazione sulla necessità del consenso per newsletter

C'è ancora qualcuno che si propone di inviare "newsletter" a clienti e potenziali clienti senza il consenso esplicito, rifacendosi al concetto di "consenso soft" (previsto dal nostro Codice per i clienti già acquisiti da un'azienda) e ad un considerando del GDPR. Continuo a ricordare che questo non è previsto dal GDPR, come anche precisato dall'Opinione del WP Art. 29 di cui avevo già dato notizia a suo tempo (blog.cesaregallotti.it/2018/05/linee-guida-wp-art-29-su-consenso-e.html).

La sentenza n. 17278/2018 della Cassazione civile, anche se basata sul Codice privacy e ad un fatto avvenuto nel 2013 o 2014, propone un'ulteriore lettura. Infatti ritiene lecito "obbligare" alla ricezione di email pubblicitarie coloro che si iscrivono ad un servizio Internet "non essenziale" e "fungibile":
- http://www.dirittifondamentali.it/giurisprudenza/cassazione-civile-e-tribunali-di-merito/anno-2018/cass-civ-17278-2018/.

Nella conclusione, la sentenza condanna però l'azienda perché non aveva reso abbastanza esplicito il consenso (con "spunte" distinte e chiare e non con una frase generica come "acconsento al trattamento dei miei dati personali come da pagina web x") e, pedantemente, richiede che l'informativa indichi i settori merceologici o i servizi cui i messaggi pubblicitari saranno riferiti.

Per i più frettolosi è possibile leggere i soli punti 2.6 e 2.7.

Nessun commento:

Posta un commento