giovedì 4 febbraio 2021

Perimetro di sicurezza: decreto sugli incidenti

Del provvedimento in merito al perimetro di sicurezza nazionale avevo scritto a suo tempo:
- http://blog.cesaregallotti.it/2019/09/perimetro-di-sicurezza-nazionale.html.

Ora è in discussione il DPCM per la comunicazione degli incidenti da parte delle organizzazioni che rientrano nel perimetro. La bozza ("schema") è reperibile sul sito della Camera:
- https://www.camera.it/leg18/682?atto=240&tipoAtto=Atto&idLegislatura=18&tab=1#inizio.

Ringrazio Giancarlo Caroti per la segnalazione.

Non mi piace annunciare provvedimenti in bozza (e infatti non lo faccio quasi mai, nonostante ne riceva alcune volte notizia), ma questo merita alcune brevi considerazioni:
- acquista importanza lo CSIRT nazionale, a cui vanno comunicati gli incidenti;
- i tempi di comunicazione sono strettissimi e sono di un'ora per gli incidenti più gravi e 6 ore per quelli meno gravi; forse eccessivamente brevi per un'organizzazione che sarà impegnata nella loro chiusura;
- non viene detto da dove è stata ricavata la tassonomia degli incidente in allegato A ed è un peccato, visto che un riferimento autorevole ed esplicito era auspicabile;
- mi chiedo come questa tassonomia si integri con quella di ENISA per i fornitori di servizi eIDAS (https://www.enisa.europa.eu/publications/article19-incident-reporting-framework); non vorrei che troppe tassonomie tra loro scollegate facciano più
male che bene;
- è richiesto che le informazioni sugli incidenti vengano comunicate a molti
soggetti e penso che questa diffusione di informazioni sia rischiosa (anche
se l'allegato C specifica le misure di sicurezza da prevedere per queste
informazioni, bisogna dire che sono talmente generica da non essere
significative);
- Il DPCM richiede anche esplicitamente ai soggetti inclusi nel perimetro di
adottare le misure minime di sicurezza già previste da AgID.

PS: non annuncio più provvedimenti in bozza da quando, in epoche
preistoriche, avevo annunciato la morte del DPS, poi annullata, e
l'inserimento della privacy nel D. Lgs. 231, poi non avvenuto. Inoltre le
bozze sono spesso modificate (come ha dimostrato il GDPR). Infine, i
commenti possono aspettare l'approvazione definitiva dei provvedimenti,
visto che sono sempre previsti dei tempi di adozione che lasciano il tempo
anche per queste cose.

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