Pierfrancesco Maistrello mi ha segnalato questo intervento di Guido Scorza,
membro del Garante privacy:
- https://www.youtube.com/watch?v=LEv1Z_IBk1k.
Me lo ha segnalato soprattutto perché dice che l'Italia è il paese UE con le
sanzioni più alte e, contemporaneamente, quello con meno notifiche di
violazioni. L'analisi è che i titolari si astengono dal notificare, pensando
di farla franca. Questo però comporta che l'autorità sia costretta, in molti
casi, a scavare per recuperare informazioni, cosa che comporta il
reperimento di una bella quantità di informazioni non sempre a vantaggio del
titolare.
Di fatto, senza dirlo palesemente, suggerisce a tutti di essere onesti in
ciò che si notifica, tenendo conto che spesso loro sono informati ("dai
giornali, ma anche via whatsapp…") di certe situazioni.
Io però dico che forse si potrebbe ragionare in altro modo, ossia che
proprio le sanzioni elevate (più elevate che negli altri Paesi) sconsigliano
ai titolari di segnalare le violazioni, tanto più che, come ho già segnalato
in precedenza, i provvedimenti di sanzione fanno emergere un approccio
basato sul principio "se c'è stata violazione, vuol dire che le misure non
sono adeguate e quindi sei in difetto".
Io ovviamente non ho tutti i dati e forse i provvedimenti non chiariscono
tutte le analisi fatte e forse il rapporto tra causa ed effetto (ossia che
le mancate violazioni portano a sanzioni più elevate) è proprio quello
indicato da Scorza e non viceversa (ossia che le sanzioni elevati portano a
meno sanzioni). Però il dubbio mi rimane.
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