Il CNIL, su reclamo dell'associazione noyb, ha in sostanza dichiarato
illegale l'uso dei Google Analytics:
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https://www.cnil.fr/en/use-google-analytics-and-data-transfers-united-states-cnil-orders-website-manageroperator-comply.
Sembra che Google non abbia fatto abbastanza per impedire l'accesso ai dati
ai servizi di intelligence degli USA.
Grazie a Riccardo Lora degli Idraulici della privacy per aver segnalato
questa notizia.
Mi pare che sia abbastanza facile togliere dal proprio sito i Google
Analytics (anche se io non saprei come fare dal mio blog). Temo però che la
stessa decisione possa applicarsi alle altre soluzioni Google (penso all'email e al file sharing) e ad altre soluzioni cloud negli USA e quindi
sarà molto più difficile cambiare. Spero di leggere interpretazioni e casi
di studio interessanti.
Analytics è effettivamente solo la punta dell'iceberg. Oltre ai servizi SAAS che citi (Gmail, Google Drive) Google ha disseminato beacon ovunque, da quelli più evidenti (ReCaptcha, Gmail Login) a quelli nascosti (librerie Jquery hostate sui domini di Google e blacklist contattate dei browser). Dubito che la pubblica amministrazione abbia il coraggio di aprire il vaso di Pandora.
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