Ho visto passare in questi giorni diversi messaggi relativi alla Strategia
Nazionale di Cybersicurezza. Ho capito che dovevo guardarla quando anche
Glauco Rampogna me l'ha segnalata.
Innanzi tutto i documenti di riferimento (la strategia, ossia il documento più discorsivo, e gli obiettivi, più schematici e approfonditi) sono
reperibili dalla pagina dell'ACN:
- https://www.acn.gov.it/strategia-nazionale-cybersicurezza.
Alcuni punti, posto che voglio rimanere nel mio ed evitare di discutere dei
grandi sistemi:
- l'approccio europeo e italiano dimostra chiaramente che molte azioni
devono essere promosse e guidate dal pubblico; non lo dico criticamente, ma
perché è necessario capire le differenze con gli USA; pertanto sono
benvenute le iniziative di creazione di CERT e ISAC settoriali (misure
30-37) e di sviluppo di tecnologie (misure 48-52) e le partnership
pubblico-privato;
- nell'ambito dei CERT e ISAC mi sembra che manchi l'obiettivo di
informazione delle organizzazioni, in linea, per esempio, con quello che fa
il NCSC svizzero;
- ottimo l'impulso al rafforzamento dell'autonomia industriale e tecnologica
dell'Italia, soprattutto dopo le difficoltà emerse nel corso dell'emergenza
COVID e dell'invasione dell'Ucraina; mi sembra un obiettivo forse troppo
ambizioso, ma necessario (misura 53);
- mi lascia perplesso l'obiettivo di sviluppare un sistema nazionale di
certificazione delle competenze (obiettivo 61), mentre sarebbe opportuno
promuovere schemi internazionali (non dico che non dovremmo promuovere
nulla, ma l'ambito dovrebbe essere quello internazionale, se no rischiamo di chiuderci in noi stessi e di non approfittare di quanto succede all'estero);
- molto utili gli obiettivi (dal 59) di potenziamento delle competenze anche
di base; solo così, come ho già detto in passato, è possibile avere
dirigenti consapevoli dei tempi e dei limiti che oggi sono necessari allo
sviluppo tecnologico a causa delle esigenze di qualità e sicurezza;
- tornando a quanto ho scritto sopra, mi sembra che si tratti del
potenziamento delle competenze dei singoli senza però considerare anche
quelle delle organizzazioni;
- mi spiace che, nell'ambito della cooperazione (dalla misura 74), non si
parli delle iniziative di standardizzazione, cosa che invece è promossa da
altri Paesi;
- ovviamente non posso che censurare l'uso di "cibernetica" e "ecosistema"
in questo contesto (mi sembra, in particolare, che l'uso di "cibernetica" è
disomogeneo e si alterna a termini come "cyber").
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