lunedì 30 maggio 2022

Strategia nazionale di cybersicurezza

Ho visto passare in questi giorni diversi messaggi relativi alla Strategia Nazionale di Cybersicurezza. Ho capito che dovevo guardarla quando anche Glauco Rampogna me l'ha segnalata.

Innanzi tutto i documenti di riferimento (la strategia, ossia il documento più discorsivo, e gli obiettivi, più schematici e approfonditi) sono reperibili dalla pagina dell'ACN:
- https://www.acn.gov.it/strategia-nazionale-cybersicurezza.

Alcuni punti, posto che voglio rimanere nel mio ed evitare di discutere dei grandi sistemi:
- l'approccio europeo e italiano dimostra chiaramente che molte azioni devono essere promosse e guidate dal pubblico; non lo dico criticamente, ma perché è necessario capire le differenze con gli USA; pertanto sono benvenute le iniziative di creazione di CERT e ISAC settoriali (misure 30-37) e di sviluppo di tecnologie (misure 48-52) e le partnership pubblico-privato;
- nell'ambito dei CERT e ISAC mi sembra che manchi l'obiettivo di informazione delle organizzazioni, in linea, per esempio, con quello che fa il NCSC svizzero;
- ottimo l'impulso al rafforzamento dell'autonomia industriale e tecnologica dell'Italia, soprattutto dopo le difficoltà emerse nel corso dell'emergenza COVID e dell'invasione dell'Ucraina; mi sembra un obiettivo forse troppo ambizioso, ma necessario (misura 53);
- mi lascia perplesso l'obiettivo di sviluppare un sistema nazionale di certificazione delle competenze (obiettivo 61), mentre sarebbe opportuno promuovere schemi internazionali (non dico che non dovremmo promuovere nulla, ma l'ambito dovrebbe essere quello internazionale, se no rischiamo di chiuderci in noi stessi e di non approfittare di quanto succede all'estero);
- molto utili gli obiettivi (dal 59) di potenziamento delle competenze anche di base; solo così, come ho già detto in passato, è possibile avere dirigenti consapevoli dei tempi e dei limiti che oggi sono necessari allo sviluppo tecnologico a causa delle esigenze di qualità e sicurezza;
- tornando a quanto ho scritto sopra, mi sembra che si tratti del potenziamento delle competenze dei singoli senza però considerare anche quelle delle organizzazioni;
- mi spiace che, nell'ambito della cooperazione (dalla misura 74), non si parli delle iniziative di standardizzazione, cosa che invece è promossa da altri Paesi;
- ovviamente non posso che censurare l'uso di "cibernetica" e "ecosistema" in questo contesto (mi sembra, in particolare, che l'uso di "cibernetica" è disomogeneo e si alterna a termini come "cyber").

Nessun commento:

Posta un commento