mercoledì 2 dicembre 2015

Lo stato delle cyber-assicurazioni

Segnalo questo articolo (via tuit di @ylventures) dal titolo "The State of Cyber Insurance":
- http://www.networkworld.com/article/3005213/security/the-state-of-cyber-insurance.html.

L'autore ha fatto ricerche sul mercato delle "cyber-assicurazioni" e riporta le lezioni imparate:
  • la proprietà intellettuale non è coperta da queste assicurazioni (quindi, deduco, si tratta di assicurazioni che coprono solo l'interruzione delle attività);
  • le polizze possono essere fatte male, in quanto si tratta di un mercato "giovane";
  • i prezzi sono alti perché i dati attuariali sono troppo limitati;
  • i premi sono calcolati su valutazioni del rischio statiche e non dinamiche;
  • le compagnie di assicurazione dovrebbero chiedere l'applicazione del NIST Cybersecurity Framework (ovviamente l'autore è degli USA);
  • non ascoltate i venditori di prodotti "utili per ridurre i premi per le assicurazioni";
  • in futuro ci saranno molte cause collegate ai pagamenti o mancati pagamenti da parte delle compagnie di assicurazione; 
  • il mercato migliorerà con gli anni.

Tutto molto interessante, ma, a fronte di una ricerca condotta per un anno, mi sarei aspettato qualche cosa in più:
  • cosa si intende per "cyber-assicurazione"? Un'assicurazione che riguarda solo gli eventi relativi ad attacchi informatici da Internet, o anche quelli dall'interno; le cui liquidazioni si basano su quali parametri (tempi di interruzione e conseguenti perdite monetarie o altri aspetti)? Ovviamente, come al solito, qui si usa il termine "cyber" a casaccio;
  • si parla del mercato delle "cyber-assicurazioni", ma non si specifica quanto è stato liquidato, quante richieste di liquidazione sono state fatte e quante sono state respinte, eccetera.

Peccato: un'occasione persa per fare vera informazione.

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