domenica 27 settembre 2020

Consenso e legittimo interesse

Ultimamente sto notando, insieme agli Idraulici della privacy, molti siti web che chiedono il consenso per gli interessi legittimi del titolare (in realtà questo viene proposto come possibile "opposizione al legittimo interesse").

Questi siti elencano delle finalità per cui è richiesto il "normale" consenso e poi delle finalità per cui è dichiarato l'interesse legittimo e per le quali è richiesto all'interessato di esprimere la propria volontà di opporsi (il tipico "opt-out" al legittimo interesse).

Ricordo che consenso e interesse legittimo sono due delle basi legali per cui un titolare può trattare i dati. Se la base legale per una certa finalità è l'interesse legittimo allora, ovviamente, non deve essere richiesto il consenso. Su questo, in effetti, il GDPR presenta due meccanismi tra loro potenzialmente in conflitto.

Esempi che ho recentemente verificato sono https://www.corriere.it/ (Italia), https://www.theguardian.com/international (UK) e https://www.computerweekly.com (USA).

Almeno in alcuni casi, concordo con Pietro Calorio degli Idraulici della privacy secondo cui questa è una pratica per nascondere alcune richieste di consenso e per rendere più difficile il rifiuto, visto che, per questi consensi al legittimo interesse, non viene mostrato il pulsante "rifiuta tutto", come invece succede per i consensi "normali". Queste piattaforme che permettono questo giochino non possono considerarsi privacy by design perché non consentono un trattamento corretto.

 Ringrazio ulteriormente Pietro per avermi segnalato un mio grande errore di interpretazione del GDPR (spero di aver corretto per bene).

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