martedì 14 maggio 2013

Sony.it e internazionalizzazione

Inizio con un caso personale, che forse interesserà a pochi, per poi fare
qualche riflessione più generale.

A marzo ho comprato un pc on-line sul sito della Sony.it. Seguo le semplici
istruzioni, inserisco il "indirizzo di fatturazione", inserisco il codice
fiscale, pago e non mi accorgo che non il sito non mi ha mai chiesto la
partita IVA. Mi arriva la fattura con partita IVA italiana e la consegno
pochi giorni fa alla mia commercialista. La quale mi fa notare che, non
essendoci partita IVA, non potrà recuperare l'IVA di quell'acquisto e mi
insulta. Io penso di essermi fidato di un operatore come Sony e di non
essere stato più che attento. Chiamo il servizio clienti e mi rispondono che
sul sito c'è scritto che se volevo la fattura, dovevo telefonare. Ho
verificato e non ho trovato da nessuna parte questa dicitura. La fattura,
inoltre, contrariamente a quanto previsto dalla normativa in vigore dal
primo gennaio 2013, non riporta neanche il mio codice fiscale.

Ovviamente, la Sony ha solo tradotto in italiano il proprio sito di
e-commerce e ha imposto SAP per la contabilità worldwide.

Pensate quello che volete di me, ma mi è venuto da pensare più in generale
ai progetti di internazionalizzazione e di consolidamento dei servizi IT:
molte aziende sviluppano un software, con le specifiche fornite dal
personale della casa madre, e poi lo impongono a tutte le filiali nel mondo,
senza prima fare uno studio serio sulle specificità, anche implicite, di
ciascun Paese (se da qualche parte scrivi "fatturazione" a me risulta
implicito che poi ti venga chiesta la partita IVA).

Questo succede sia ai software utilizzati internamente, che ai servizi
offerti al pubblico: ho alcuni amici che hanno passato mesi a litigare con
la casa madre perché il sistema di contabilità non è adeguato alla normativa
italiana, ho visto molte imprese preoccupate per dei software imposti dalla
casa madre che non rispettano alcuna misura prevista dalla normativa
privacy, e molte case madri non rilasciano alcun documento che possa essere
utilizzato dalle imprese italiane per dimostrare la correttezza degli
adempimenti privacy.

La Sony ha perso un misero ma (ex) affezionato cliente; ma sarebbe bello si
sviluppassero meglio i software e i servizi IT con impatto internazionale e
che i responsabili di tali progetti non si improvvisassero tali.

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