venerdì 23 marzo 2018

Il caso Cambridge Analytica

Si è parlato tantissimo del caso Cambridge Analytica e quindi faccio una breve rassegna stampa (con commenti).

Il primo link racconta la storia:
- https://www.theregister.co.uk/2018/03/19/boom_cambridge_analytica_explodes_following_extraordinary_tv_expose/.

Il secondo racconta la storia e aggiunge un commento: non si tratta di violazione di dati personali, visto che il modello di Facebook esplitamente consentiva la raccolta ed elaborazione dei dati personali degli utenti:
- https://motherboard.vice.com/en_us/article/3kjzvk/facebook-cambridge-analytica-not-a-data-breach.

La penso esattamente come l'articolo di Motherboard. Quando mettiamo dati su Facebook sappiamo bene che Facebook li può vendere a chi e come vuole. Non dobbiamo lamentarci.

Questo articolo spiega come configurare convenientemente Facebook:
- https://www.eff.org/deeplinks/2018/03/how-change-your-facebook-settings-opt-out-platform-api-sharing.

Perché il caso Cambridge Analytica dovrebbe preoccupare anche te
- https://www.wired.it/attualita/politica/2018/03/19/cambridge-analytica-facebook-privacy/.

La penso parzialmente come l'articolo di Wired. Io penso che culturalmente molti dicono che non abbiamo niente da nascondere. Non si tratta di nascondere; si tratta di intimità e la sua perdita è un fatto culturale che mi inquieta. Fin qui è un'opinione come un'altra. Il fatto inquietante è che noi non abbiamo niente da nascondere (forse), ma altri non solo nascondono, ma usano le informazioni che noi volontariamente diamo loro. La sproporzione tra un utente di Facebook e un OTT come Facebook dovrebbe metterci in guardia. Invece... niente.

L'articolo di Wired spiega anche che il caso di Cambridge Analytica non è emerso a causa del coinvolgimento di Trump (forse inconsapevolmente, tra l'altro), ma perché ci spiega come funziona oggi la manipolazione delle persone. E inquieta esattamente come tanti anni fa inquietavano alcune tecniche di pubblicità occulta: ci rendiamo conto di essere manipolabili. In troppi, però, continuano a pensare di essere immuni e continueranno a diffondere tutto ciò che li riguarda, senza voler nascondere niente. Alcuni, come me, si inquietano. Altri non se ne preoccupano minimamente. Me ne farò una ragione.

Infine... pochi giorni prima del caso di Cambridge Analytica il Corriere della Sera aveva pubblicato un articolo dal titolo "Chi spia i nostri conti" di Ferruccio De Bortoli. Non mi è piaciuto come è scritto, ma credo ci dica qualcosa di importante. Questo link riporta fedelmente l'articolo, ma temo non lo faccia legalmente; potrebbe quindi essere cancellato:
- http://prontoagente.it/component/cobalt/item/674-chi-spia-i-nostri-conti.

PS: Pierfrancesco Maistrello mi ha segnalato questa "Opinion" dell'European data protection supervisor (EDPS), dal titolo "online manipulationand personal data", pubblicata proprio il giorno dopo il mio post qui sopra:
- https://edps.europa.eu/sites/edp/files/publication/18-03-19_online_manipulation_en.pdf.

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