giovedì 31 maggio 2018

GDPR e i ritardi dei "guru"

Scusate lo sfogo che segue.

Tutto nasce da questo post di Pizzetti su LinkedIn (segnalatomi dagli Idraulici della privact e anche da Fabrizio Morandi), molto critico sulle certificazioni privacy:
https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6407501108947886080.

Non posso fare altro che essere d'accordo con Pizzetti.

Personalmente dico le stesse cose (anche se peggio e meno autorevolmente) da anni. E chiunque aveva le competenze adeguate avrebbe dovuto dire da subito certe cose (da quando nel 2012 hanno cominciato a dire che il GDPR sarebbe stato approvato "domani", nel 2014 hanno promosso le "certificazioni DPO", nel 2016 le "certificazioni GDPR per le aziende").

E da ieri bisognava dire che non va chiesto il DPO (a norma di GDPR) in tutte le organizzazioni, non va fatta la PIA per ogni trattamento e non vanno inviate "nomine" a responsabile come se fossero spam.

Scusate lo sfogo, ma sono sicuro di non essere il solo che dice queste cose da anni (non sono particolarmente intelligente, competente o attento), ma la sensazione di esserlo c'è... E allora dove stanno tutti questi guru che non fanno chiarezza come dovrebbero? Forse troppo interessati a vendere corsi, consulenze o chissà che altro?

PS: avrei voluto tirare qualcosa a Modafferi quando in un intervento ha detto che per il Garante il Responsabile è sempre stato "esterno"... ma non ce lo hanno detto fino a pochi mesi fa. E chi in questi anni faceva notare che i requisiti del Codice erano incongruenti se applicabili a responsabili interni e esterni?

Nessun commento:

Posta un commento