lunedì 19 febbraio 2024

Continuità operativa, sigle (MBCO e RTO) e relativismo

Nell'ambito della continuità operativa, si usa spesso il parametro MBCO, Minimum business continuity objective.

Io, al di là delle definizioni ufficiali, l'ho sempre inteso così: a seguito di un incidente bloccante e di un'interruzione più o meno lunga (la cui durata dovrebbe essere inferiore all'MTPD e all'RTO), le attività possono ripartire con prestazioni inferiori al normale e queste prestazioni sono determinate dall'MBCO.

Venendo dalla continuità operativa in ambito informatico, l'esempio è il DR (disaster recovery): RTO è il tempo di ripartenza massimo, RPO è il tempo tra un backup e l'altro, MBCO è il dimensionamento delle macchine nel sito di DR. Ho imparato subito che, oltre alle macchine, è necessario includere nell'MBCO le persone.

Nel seguito ho imparato che l'MBCO va accompagnato da un tempo massimo in cui si può proseguire con quelle prestazioni (una sorta di RTO-2).

Ho imparato poi che, in fase di emergenza, dall'incidente al riavvio con prestazioni ridotte, sono richieste risorse, soprattutto persone, diverse da quelle necessarie a proseguire le attività con prestazioni ridotte. Infatti è necessario avviare i processi "ridotti" e per questo possono essere necessari tecnici diversi da quelli che poi dovranno presidiarli successivamente. Una sorta di MBCO-0.

Molto recentemente mi hanno fatto invece notare che la definizione di MBCO riguarda le prestazioni che vanno comunque garantite. In altre parole, se ho RTO maggiore di zero (quindi i processi possono rimanere fermi per un certo tempo), l'MBCO deve essere zero.

Non sono molto convinto di questo approccio, ma poco importa. Quello che mi importa è che tutta questa terminologia porta a una semplificazione che non può esistere nella realtà. Infatti ci sono più tempi da rispettare (come minimo: il tempo di interruzione totale, il tempo di attività con prestazioni ridotte) e più risorse necessarie (quelle da garantire in ogni caso, quelle da garantire per far ripartire le attività, quelle per le attività con prestazioni ridotte).

Allora apprezzo maggiormente la terminologia della ISO 22301 che usa "archi temporali" (time frames) e "risorse". Termini più generali, che lasciano aperte più possibilità.

Forse un giorno saranno identificate sigle utili. Per intanto, ho imparato che quando sento "RTO", "RPO" e "MBCO" chiedo sempre cosa intende il mio interlocutore e, tranne casi particolarissimi, lo accetto. Poi trovo sempre sorpresa davanti alla mia domanda, e allora devo spiegare il motivo.

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