lunedì 14 aprile 2025

Framework Nazionale per la Cybersecurity e la Data Protection - Edizione 2025 (v2.1)

E' stata pubblicata la nuova versione del Framework Nazionale per la Cybersecurity e la Data Protection. Per ora le misure sono in formato tabellare (Excel e altri): https://www.cybersecurityframework.it/.

 

Ho criticato spesso l'iniziativa, sin da quando in qualche strategia nazionale si volevano proporre schemi nazionali. Non penso che questo framework sia fatto male (come tutti ha cose migliorabili), ma penso che sia anacronistico e provinciale spingere su iniziative "nazionali" su questi temi.

 

Non sono neanche un promotore della globalizzazione a tutti i costi, ma ormai il mercato è globale, le aziende sono globali, anche la privacy è europea e tante altre iniziative di sicurezza sono europee o internazionali. Noi invece continuiamo ad avere regole nazionali e non promuoviamo neanche iniziative internazionali (qualcuno ho visto qualcuno di ACN nei comitati ISO? no, però stanno lavorando a una norma UNI, accipicchia!).

 

Inizialmente pensavo ci fossero problemi di fondi o di competenze. Invece alcuni articoli dicono che i soldi ci sono e le ricerche di personale di ACN dicono che le competenze elevate ci sono. Quindi i comitati tecnici internazionali dovrebbero essere invasi da queste persone. E invece no.

 

Adesso hanno anche tolto i riferimenti alla ISO/IEC 27001 perché non si tratta di una norma disponibile gratuitamente. Ovviamente si tratta di un espediente per continuare a promuovere questa iniziativa nazionale basata su un'altra iniziativa nazionale (USA), contrariamente a quanto richiesto dalla normativa italiana (il D. Lgs. 138 del 2024 chiede di promuovere standard internazionali ed europei). Infatti ACN continua a promuovere certificazioni sugli stessi standard che cerca di evitare.

 

La questione è ridicola anche se si pensa che si potrebbero riciclare i titoli dei controlli della ISO/IEC 27001 perché tanto ormai li conoscono tutti. Insomma: una soluzione si poteva trovare.

 

La questione è ovviamente nata male nel 2016 e adesso non sembra più possibile tornare indietro. Meglio permanere nel provincialismo che dichiarare che si poteva fare prima con tante scuse.

 

E così le aziende che dovrebbero investire nell'innovare devono spendere soldi in check list, riferimenti incrociati e questionari dei clienti basati su ulteriori schemi.

 

Scusate lo sfogo.

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