giovedì 8 marzo 2018

Nuova ISO 31000

Franco Ferrari (di DNV GL) e Gennaro Bacile (di Studio QSA) mi hanno segnalato la pubblicazione della nuova versione della ISO 31000, dal titolo "ISO 31000:2018 - Risk management — Guidelines":
- https://www.iso.org/standard/65694.html.

Gennaro, gentilmente, mi ha inviato un suo commento, che io riporto qui di seguito.

La ISO 31000:2018 non ha novità sconvolgenti rispetto alla precedente versione del 2009. L'intento della nuova versione era quello di trovare un adeguato compromesso tra esigenze di chiarezza, bisogno di approfondimento e necessità di sintesi.

In effetti, il nuovo testo si presenta non solo più conciso, ma comprende anche alcuni cambiamenti sostanziali come ad esempio l'importanza data ai fattori umani e culturali nel raggiungimento degli obiettivi di un'organizzazione e una maggiore enfasi su una più solida integrazione del "risk management" con il processo decisionale e, più in generale, all'interno di un sistema di gestione strategico e operativo.

Come Italia avevamo insistito per un approfondimento su due aspetti, relativi alla necessità di:
- considerare l'etica tra i criteri di riferimento per la valutazione dei rischi;
- chiarire meglio significato e correlazione tra i concetti di opportunità, minacce/pericoli e rischio, sui quali i punti di vista sono molto "variegati".

Dell'etica comunque non se ne parla se non sottintesa tra le righe e sui concetti di minacce e opportunità in relazione al rischio è stata fatta confusione (una nota alla definizione di rischio è stata modificata all'ultimo momento, rendendo quindi la relazione tra minacce e opportunità e rischi molto confusa e non condivisible).

Molto più interessante per numerose novità, oltre che per i due punti di cui sopra, è la revisione della IEC/ISO 31010, il cui DIS è stato approvato a metà febbraio. Nella nuova versione è previsto un diagramma di Ishikawa modificato (con indicate le classiche famiglie di cause-effetti: ambiente, materiali, fornitori, personale, processi, infrastrutture). È forse una banalità, ma comunque è un nuovo modo di pensare fuori dagli schemi (una sorta di pensiero laterale) che è frutto di un nostro contributo. La sua applicazione è risultata piuttosto interessante ed apprezzata da chi ci ha provato.

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