giovedì 23 gennaio 2020

NIST privacy framework

Avevo visto la notizia in giro, ma l'ho guardato grazie all'insistenza di Giancarlo Caroti. Si tratta del NIST privacy framework:
- https://www.nist.gov/privacy-framework.

Ho purtroppo visto confermate le mie ipotesi iniziali.

La prima riguarda la complessità: in tempi in cui molte persone devono capire cosa fare, si trovano misure le "Risk Assessment" e "Risk Management Strategy", le cui differenze sono ovvie, ma, allo stato pratico, non utili. Questo mi intristisce di più, perché dimostra quanto sia cambiato un ente che apprezzavo tantissimo per i suoi documenti pragmatici.

Ma questo è un ulteriore effetto dell'ampliamento della platea dei "professionisti della sicurezza e della privacy": per dimostrare di essere degno di questo titolo è necessario dimostrare sempre maggiore sofisticazione, dimenticando che la semplicità è la più alta espressione di sofisticazione. Ma questo si nota anche nell'uso a sproposito del termine "ecosistema", che è sì evocativo, ma scorretto e non degno di tecnici che, soprattutto in questi casi, dovrebbero usare "sistema".

Altra causa va ricercata nel fatto che il NIST è un organismo di supporto alle organizzazioni degli Stati Uniti, solitamente più grandi di quelle europee (e infatti adesso è ENISA quella che si sta distinguendo per le cose pragmatiche).

Ad ogni modo, a parte le mie elucubrazioni, vale sempre la pena leggere questo documento. Le misure di sicurezza, per quanto complicate, possono essere di aiuto.

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