E' stato pubblicato un mio articolo dal titolo (non mio, perché lo ritengo troppo spavaldo) "Data breach Infocert, ecco gli errori che fanno ancora tutti (o quasi)": https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/data-breach-infocert-perche-non-e-solo-un-problema-aziendale/.
Nell'articolo non ho inserito i ringraziamenti a Aldo Colamartino che per primo mi aveva scritto per chiedermi alcune riflessioni sull'evento e a Silvia Canzi per avermi inviato il link a un buon articolo di analisi (https://www.cybersecurity360.it/nuove-minacce/infocert-data-breach-che-e-successo-e-quali-rischi-per-milioni-di-italiani/), per quanto possibile fare finora.
Devo aggiungere, rispetto a quanto pubblicato, che ero rimasto molto sconfortato dagli interventi di alcuni esperti di sicurezza, anche molto competenti, perché avevano postato commenti generici, superficiali, spesso supponenti e, quindi, inutili. Probabilmente le persone non competenti sono state favorevolmente colpite da questi commenti e dai giudizi spietati, ma altri vedono il vuoto di chi o non sa come funziona la sicurezza o fa finta di ignorarlo pur di dire qualcosa.
Troppi commenti, preferendo puntare su lamentazioni generiche, sembravano scritti da persone ignare dei problemi delle aziende e dei gruppi di aziende, tra cui: limiti di budget, scarsa consapevolezza del top management, carenza di risorse, carenza di competenze, complessità dei gruppi di aziende e dei rapporti tra i loro componenti, confusione per i troppi riferimenti normativi e tecnici.
Basterebbe essere stati
coinvolti in una delle tante questioni relative alla sicurezza che
pongono le aziende e aver partecipato ad almeno una riunione per cercare
una soluzione a una qualsiasi di queste questioni per capire che nulla è
tanto semplice. E forse per avere un po' più di compassione nei
confronti di chi subisce un incidente (anche se è tanto grande).
Dispiace vedere che anche persone competenti non riescono a fermarsi dal commentare qualsiasi cosa, anche senza avere niente da dire. Dispiace vedere che un incidente di sicurezza diventi il centro di un circo e non un momento di vera riflessione.
Mi si scusi per questo sfogo. Spero che però le riflessioni più tecniche pubblicate da Agenda Digitale possano essere di interesse.
Nessun commento:
Posta un commento